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Palermo, i 40 anni della comunità di recupero più antica della Sicilia

Lo Bue: “Tantissime richieste. Sono cambiate le droghe”

Nei due ettari di terreno della Casa dei giovani a Bagheria si coltiva la speranza dei ragazzi tossicodipendenti di potere cambiare vita. Sono quarant’anni che padre Salvatore Lo Bue, fondatore della comunità di recupero più antica di Sicilia, scommette su questo con tutte le forze. Anche alle soglie dei suoi ottanta anni.  “La tossicodipendenza non è un virus che colpisce a caso. I ragazzi che si rifugiano nella droga si sentono inadeguati. Dove c’è un vuoto di speranza e la paura di vivere, c’è la droga. E quando la paura di vivere è più forte della paura di morire, è la fine. Se riusciamo a invertire la rotta, li salviamo. Altrimenti c’è solo la morte”.

di Claudia Brunetto e Giorgio Ruta